Chiudete gli occhi, immaginate di essere in un passo di montagna e di guidare tra un tornante e l'altro.
Sono sicuro che dopo aver mimato l'utilizzo del volante, la mano destra ha simulato una cambiata, magari mentre con i piedi siete stati impegnati in un bel "punta tacco".

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Ecco quello che succede a me, ogni volta. Quello che mi è successo fin da bambino, collegare la guida, in particolar modo quella sportiva, con l'utilizzo di un cambio manuale.
Ricordo, a sedici anni con la Fiat Panda di papà la mia prima guida, fu un disastro, (per me, la macchina e il muretto del vicino), ma anche un' emozione.
Finalmente provai la sensazione di essere in "collegamento con l'auto", di poterne giostrare il ritmo. Poi via via, Iniziai a ricercare la coordinazione perfetta, come in un ballo o in uno sport, la cambiata, è il gesto che ti fa "vivere" la guida.
È vero, in un mondo che va veloce, come quello dell'automobilismo sportivo, non c'è tempo per le sensazioni, perché conta solo arrivare primi.
Siamo sicuri che è quello che serva quando vogliamo semplicemente guidare per divertimento? Per vivere un' emozione?

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Con questo articolo non si vuole screditare l'utilizzo di un cambio automatico o semiautomatico, perché ci sono frangenti in cui i vantaggi sono veramente tanti.
Semplicemente, nella nostra " macchina della Domenica"... Vorremmo avere tre pedali, per emozionarci ancora con le sensazioni e non con i numeri.
Con la consapevolezza che, quando c'è da battere un cronometro, non c'è spazio per la nostalgia, e che l'elettronica e l'ingegneria ci hanno portato oggi ad avere, autentici capolavori su quattro ruote.
Non è una guerra, né una sfida.
Salviamo il cambio manuale!

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